Credifarma-Banca Ifis, Alessandrini: “Partnership vincente con prodotti finanziari ad hoc per le farmacie”
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L’amministratore delegato di Credifarma, Marco Alessandrini, torna negli studi di Federfarma Channel per fare chiarezza sui punti di forza della realtà specializzata nel credito alle farmacie, che dopo l’acquisizione da parte di Banca Ifis, ha archiviato il 2018 con un risultato positivo netto di 1 milione e 759mila euro, evidenziando un buon andamento di gestione soprattutto a partire dal terzo trimestre.
“L’attuale compagine societaria creata con Banca Ifis – spiega Alessandrini - è una realtà vincente perché da un lato abbiamo Banca Ifis, una banca particolarmente patrimonializzata, una banca liquida che crede nel settore delle farmacie ed ha investito in maniera significativa e concreta in questo mondo. E dall’altra parte abbiamo Federfarma, il sindacato unitario dei titolari di farmacia: questo dà vita ad una partnership assolutamente vincente che non ha eguali in altri paesi. E questo è un valore che dobbiamo assolutamente mettere al servizio delle nostre farmacie”.
Da luglio del 2018 Credifarma ha cambiato radicalmente pelle e approccio al mercato. Pur mantenendo la mission originaria, nel tempo Credifarma si è riappropriata di tutta una serie di operatività che prima le erano state precluse.
Relativamente ai prodotti, Alessandrini spiega che il catalogo è assolutamente completo sia per la parte che concerne il breve termine, sia per il medio termine e il leasing. “Evidentemente – precisa - appartiene a Credifarma il catalogo prodotti tipico delle banche commerciali e tradizionali, ma con l’aggiunta di prodotti declinati sulla base del know-how che Credifarma ha maturato nel corso degli anni. Noi abbiamo in tal senso delle linee di credito grazie alle quali effettuiamo il pagamento alla distribuzione il giorno del pagamento della fattura, e nello stesso tempo andiamo ad accendere un finanziamento in capo alla farmacia. Questo comporta che il farmacista riesca comunque ad avere una dilazione del pagamento che sia di sua soddisfazione. Alla scadenza, con l’introito della distinta contabile, si va a ripristinare quel plafond necessario per effettuare eventuali ulteriori pagamenti nei confronti del distributore”.
Oggi, una delle problematiche delle farmacie è proprio l’indebitamento, troppo elevato e troppo concentrato nel breve tempo. “Per completezza di informazioni dobbiamo comunque dire – aggiunge Alessandrini - che questa è un po’ la caratteristica del sistema impresa in Italia anche perché negli anni passati il legislatore, di fatto, ha privilegiato il capitale di debito, ossia quello che si prende dalle finanziarie o dalle banche, rispetto al capitale di rischio. Questa componente di debito va traslata nel medio-lungo termine con un triplice ordine di vantaggi: il primo, una migliore pianificazione finanziaria, perché si sa gradualmente quelle che sono le rate che vanno a scadenza; il secondo, è il beneficio economico, perché gradualmente nel tempo si va ad abbassare il peso del proprio debito nei confronti dell’azienda e quindi anche gli oneri finanziari. Il terzo ed ultimo, non meno importante perché serve a ridare ossigeno e serenità al nostro farmacista che quotidianamente deve rincorrere mille attività che non gli appartengono, che non rientrano nel suo dna. Quindi, uno degli scopi di questi prodotti, è quello di prendere questo debito a breve termine e trasportarlo su una durata pluriennale che può arrivare a cinque anni, sette anni a seconda dei casi”, precisa ancora Alessandrini.
“Analizzare ogni singola situazione – conclude - ci permette di elaborare soluzioni tagliate su misura, perché le esigenze di ogni farmacia sono diverse l’una dall’altra”.
“L’attuale compagine societaria creata con Banca Ifis – spiega Alessandrini - è una realtà vincente perché da un lato abbiamo Banca Ifis, una banca particolarmente patrimonializzata, una banca liquida che crede nel settore delle farmacie ed ha investito in maniera significativa e concreta in questo mondo. E dall’altra parte abbiamo Federfarma, il sindacato unitario dei titolari di farmacia: questo dà vita ad una partnership assolutamente vincente che non ha eguali in altri paesi. E questo è un valore che dobbiamo assolutamente mettere al servizio delle nostre farmacie”.
Da luglio del 2018 Credifarma ha cambiato radicalmente pelle e approccio al mercato. Pur mantenendo la mission originaria, nel tempo Credifarma si è riappropriata di tutta una serie di operatività che prima le erano state precluse.
Relativamente ai prodotti, Alessandrini spiega che il catalogo è assolutamente completo sia per la parte che concerne il breve termine, sia per il medio termine e il leasing. “Evidentemente – precisa - appartiene a Credifarma il catalogo prodotti tipico delle banche commerciali e tradizionali, ma con l’aggiunta di prodotti declinati sulla base del know-how che Credifarma ha maturato nel corso degli anni. Noi abbiamo in tal senso delle linee di credito grazie alle quali effettuiamo il pagamento alla distribuzione il giorno del pagamento della fattura, e nello stesso tempo andiamo ad accendere un finanziamento in capo alla farmacia. Questo comporta che il farmacista riesca comunque ad avere una dilazione del pagamento che sia di sua soddisfazione. Alla scadenza, con l’introito della distinta contabile, si va a ripristinare quel plafond necessario per effettuare eventuali ulteriori pagamenti nei confronti del distributore”.
Oggi, una delle problematiche delle farmacie è proprio l’indebitamento, troppo elevato e troppo concentrato nel breve tempo. “Per completezza di informazioni dobbiamo comunque dire – aggiunge Alessandrini - che questa è un po’ la caratteristica del sistema impresa in Italia anche perché negli anni passati il legislatore, di fatto, ha privilegiato il capitale di debito, ossia quello che si prende dalle finanziarie o dalle banche, rispetto al capitale di rischio. Questa componente di debito va traslata nel medio-lungo termine con un triplice ordine di vantaggi: il primo, una migliore pianificazione finanziaria, perché si sa gradualmente quelle che sono le rate che vanno a scadenza; il secondo, è il beneficio economico, perché gradualmente nel tempo si va ad abbassare il peso del proprio debito nei confronti dell’azienda e quindi anche gli oneri finanziari. Il terzo ed ultimo, non meno importante perché serve a ridare ossigeno e serenità al nostro farmacista che quotidianamente deve rincorrere mille attività che non gli appartengono, che non rientrano nel suo dna. Quindi, uno degli scopi di questi prodotti, è quello di prendere questo debito a breve termine e trasportarlo su una durata pluriennale che può arrivare a cinque anni, sette anni a seconda dei casi”, precisa ancora Alessandrini.
“Analizzare ogni singola situazione – conclude - ci permette di elaborare soluzioni tagliate su misura, perché le esigenze di ogni farmacia sono diverse l’una dall’altra”.
fonte:
Federfarma
