» E-scontrino, errori dai registratori telematici. De Carli: farmacie a rischio sanzioni
 

E-scontrino, errori dai registratori telematici. De Carli: farmacie a rischio sanzioni

Continuano le segnalazioni di criticità relative all'obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri, partito il primo luglio per chi ha un volume d'affari superiore ai 400mila euro. «Se per chi non ha ancora un registratore telematico (RT) le modalità alternative di invio dei dati messe a disposizione dall'Agenzia delle Entrate non stanno dando particolari problemi» fa il punto di Stefano De Carli, commercialista dello Studio Luce di Modena, «criticità ci sono per le farmacie che hanno già il registratore telematico, che, in molti casi, in relazione al regime di ventilazione, trasmette dati non corretti, con il rischio di sanzioni». Le farmacie, spiega De Carli, «gestiscono un'ampia gamma di operazioni, ognuna con caratteristiche Iva sue proprie: cessioni di beni, prestazioni di servizi imponibili, prestazioni di servizi esenti. Per quanto riguarda la sola cessione di prodotti, in particolare, va detto che la maggior parte degli esercizi utilizza il sistema della "ventilazione", senza suddivisione di aliquota Iva. Su questo punto, fin dall'inizio ci sono stati problemi, anche per la comprensibile carenza di informazione delle ditte installatrici alle quali non è stato concesso nessun periodo di prova in cui effettuare test di adeguatezza. Ma se i primi errori - risultavano inviati importi con la ripartizione per aliquota, anche se l'esercizio rientrava nell'opzione "ventilazione" - sono stati corretti da gran parte degli operatori, con una diversa e più adeguata configurazione del registratore, si è successivamente presentato un ulteriore problema, ben più complicato».

Errori nei dati inviati all'Agenzia

Di che cosa si tratta? «Risulta che il tracciato record fornito dall'amministrazione finanziaria alle case produttrici degli apparecchi impedisca, in caso di opzione per la "ventilazione", l'inoltro dei corrispettivi relativi ai servizi imponibili e ai servizi esenti in modo distinto e separato, con le adeguate aliquote Iva del 22% o in esenzione. L'intero dato trasmesso, cioè, indipendentemente da come deve essere nella realtà, viene inviato nella sola casella "ventilazione", che risulta di conseguenza inglobare anche le prestazioni di servizi che, al contrario, non devono rientrarvi».

Rischio sanzioni

Al di là dell'aspetto tecnico, «la situazione critica è che il dato che viene inviato all'Agenzia è errato» e questo «è facilmente riscontrabile entrando nell'area Fatture e Corrispettivi di ogni singolo contribuente, nella quale sono visibili tutti gli invii effettuati. Proprio, così, infatti ci siamo accorti del problema». Essendoci errore, continua, «in caso di controllo, si è passibili di sanzione e questa può essere decisamente pesante: nel caso di memorizzazione o trasmissione con dati incompleti o non veritieri, è applicabile la sanzione pari al 100% dell'imposta corrispondente all'importo non documentato, sino ad arrivare alla sospensione della licenza da tre giorni a un mese, in caso di contestazione di quattro distinte violazioni in giorni diversi nel corso di un quinquennio». Con una ulteriore complicazione: «Al momento il problema, almeno da quanto sappiamo, non sembra correggibile con un semplice intervento del manutentore». Quanto sia generalizzata la situazione «non saprei dire con certezza. Quello che percepisco, anche attraverso l'esperienza di altri colleghi, è che la maggior parte dei registratori telematici delle ditte produttrici diffuse nella zona, presenti comunque un po' su tutta Italia, rileva il problema». La situazione che si sta creando, così, vede la categoria spaccata in due: «chi non ha ancora il registratore telematico e sta utilizzando i servizi web messi a disposizione dall'Agenzia che consentono la corretta imputazione di tutte le tipologie di prestazioni o vendite, non sta rilevando particolari problemi».

Quale soluzione per chi ha un Rt e rileva il problema?

Della situazione «è stata investita Federfarma, che già prima dell'estate ha fatto una segnalazione all'Agenzia». Ma c'è una ulteriore considerazione: «L'obbligo è partito ormai da oltre due mesi e sui dati già inviati non si può fare più nulla. Anche guardando avanti, per chi ha installato il registratore telematico non è possibile inviare i dati manualmente, ma deve continuare l'invio così come sta facendo». Alla luce di questo, «non resta che sperare in una moratoria, unica soluzione per quanto riguarda il pregresso, e in un intervento per sistemare il problema lato registratore telematico».
 
 

fonte:

Federfarma