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FarmacistaPiù 2019, appuntamento per ottobre a Milano: un'occasione per aprirsi al confronto

Si preannuncia un'edizione ricca di spunti quella di FarmacistaPiù 2019: dai convegni plenari sulla politica della professione all'innovazione scientifica dell'area poster, dalla presa in carico delle cronicità agli effetti delle liberalizzazioni sui livelli d'efficienza del sistema farmacia. Si parlerà di competenze, ruolo e utilità sociale del farmacista ma anche di capitale e di organizzazione delle farmacie e di un probabile «passo in avanti nell'aggregazione della categoria». Si potranno ottenere crediti Ecm grazie al nuovo dispositivo dell'autoformazione. Questo in estrema sintesi, è quanto è stato annunciato stamane a Milano nel corso della conferenza stampa di presentazione della VI edizione di FarmacistaPiù, il congresso dei farmacisti italiani, organizzato da Edra, che si svolgerà, il 4 e 5 ottobre al MiCo di Milano, su iniziativa di Fofi, Utifar e Fondazione Cannavò con la partecipazione di Federfarma.

«La VI edizione è un traguardo importante, la dimostrazione che la professione vuole e può costruire uno spazio di scambio e di discussione aperto a tutte le sue componenti e tutte le sensibilità che le animano - ha esordito il Presidente della Fofi, Onorevole Andrea Mandelli - Negli anni sono cresciute la partecipazione e il coinvolgimento e, contemporaneamente, la nostra capacità di attrarre interlocutori da tutto il mondo della sanità italiana: dagli altri professionisti della salute ai decisori politici, dai protagonisti della ricerca a quelli della filiera del farmaco, dall'università al Ssn. Sono certo che anche la VI edizione di FarmacistaPiù, grazie all'impegno del Comitato scientifico e dell'Organizzatore sarà un ulteriore passo avanti e per la professione è un'occasione per aprirsi al confronto».

«Tre le parole chiave che accompagnano questa edizione - ha dichiarato Luigi D'Ambrosio Lettieri, Presidente del Comitato Scientifico di FarmacistaPiù e Presidente di Fondazione Cannavò - Le competenze, cioè i saperi. Il ruolo, che il farmacista svolge in conseguenza delle competenze e in una logica sempre più orientata a esaltare il concetto di infungibilità e che non ha competitor. L'utilità sociale, che si esprime nella comunità. Da questi 3 concetti ne deriva miglioramento della performance occupazionale e il ristoro economico delle funzioni svolte con riconoscimento di un quid che sia sempre più come onorario professionale per il trasferimento di una competenza che viene garantita». D'Ambrosio Lettieri ricorda che «contenuti scientifici, competenze e saperi sono gli asset su cui poggia il congresso. Il processo di evoluzione del ruolo dei farmacisti italiani, ovunque essi siano occupati deve partire da una vera riconversione culturale che consenta l'accrescimento delle competenze per poter affrontar le sfide della cronicità, dell'innovazione e dei servizi cognitivi erogati nel rispetto di irrinunciabili sinergie interprofessionali. In questo quadro la standardizzazione delle metodiche operative, definite con criteri scientifici validati, consentirà la misurazione degli effetti sanitari, sociali ed economici relativi alle prestazioni professionali erogate dal farmacista e il conseguente riconoscimento di un adeguata remunerazione». E ricordando il documento di palazzo Marini, del 2006 in cui si parlava della farmacia dei servizi, ha evocato i passi avanti compiuti fino ad arrivare al fondo dei 36 milioni di euro per la sperimentazione «destinato a crescere a fronte dei 3 miliardi e 700 milioni di euro di risparmi per Ssn che l'attività svolta dal farmacista nell'aderenza alla terapia in 5 patologie ha dimostrato di poter generare».

E del finanziamento alla farmacia dei servizi ha parlato anche Marco Cossolo presidente nazionale di Federfarma: «Prendo atto che nell'art. 10 del Patto per la salute si parla di farmacia dei servizi e gestione del paziente cronico e si demanda al tavolo la definizione della modalità di remunerazione di questi servizi. Un fatto significativo che dice che è intenzione del Governo e le regioni andare oltre i 36 milioni di euro per la sperimentazione e renderlo effettivo a tutti gli effetti». A FarmacistaPiù, ha poi preannunciato, «si parlerà di capitale e di organizzazione delle farmacie e, che forse sarà portata una sorpresa su questo tema. I tempi ora non sono maturi, ma è l'occasione per poter annunciare questo passo in avanti nell'orgogliosa aggregazione della categoria che quando è unita è forte e vince».

«Rimanere aggiornati rappresenta un elemento cardine per continuare a tutelare la salute dei cittadini, accrescendo inoltre la centralità del farmacista nel Ssn - ha ribadito Eugenio Leopardi, Presidente di Utifar - In quest'ottica, come si evince dal titolo, l'edizione 2019 della manifestazione è incentrata sulla collaborazione del farmacista con le altre figure professionali del mondo della salute. Una maggiore sinergia d'azione con i medici, per esempio, risulta fondamentale per permettere alla farmacia di essere centrale nella gestione delle cronicità e nell'aderenza terapeutica».

Oltre ai convegni e all'area poster in cui c'è la possibilità di presentare produzioni scientifiche o sperimentazioni che meritano di essere valutate, la consueta attenzione ai premi. Tre premi alle migliori tesi di laurea in tre ambiti: farmaci biologici, aderenza terapeutica e antibiotico resistenza. Premio alla solidarietà Cosimo Piccinno, Premio all'innovazione Renato Grendene e premio alla memoria di Osvaldo Moltedo.
 
 

fonte:

Farmacista 33