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Pazienti oncologici, in Uk farmacie a supporto. Bacchini: grande opportunità per Ssn

Nel Regno Unito i ricercatori dell'Università del Surrey hanno sviluppato uno studio, pubblicato sul British Medical Journal, per testare la praticabilità di offrire in farmacia programmi per migliorare i livelli di attività fisica e l’alimentazione negli uomini con carcinoma prostatico che sono in trattamento o che hanno terminato le cure. Sono stati riscontrai risultati molto positivi. “Il progetto è molto interessante e va guardato con attenzione, anche se riguarda un numero ristretto di farmacie, di pazienti e un’area ben determinata del territorio”, spiega a Filodiretto Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona e membro del Consiglio di Presidenza di Federfarma. Il progetto, infatti, ha coinvolto 9 farmacie nella regione di Portsmouth, dove le condizioni di salute della popolazione sono generalmente peggiori rispetto alla media nazionale, e 116 pazienti che avevano completato il trattamento per il tumore alla prostata.
“Credo possa essere una grande opportunità per il Sistema sanitario, ma anche per i cittadini – dichiara Bacchini – perché lo studio sottolinea l’importanza del farmacista come supporto al medico per seguire i pazienti non solo in ambito della prevenzione, ma anche nella gestione della patologia”.

I farmacisti sono stati formati per effettuare una valutazione della salute e, sulla base dei dati raccolti in farmacia, gli autori dello studio hanno elaborato un algoritmo in grado di generare prescrizioni personalizzate ai partecipanti. I pazienti sono stati poi aiutati a mettere in pratica le misure consigliate attraverso un centro di supporto telefonico gestito dagli stessi farmacisti. La valutazione della loro salute è stata ripetuta 12 settimane dopo, con risultati decisamente positivi. Sono risultati in grado di svolgere un’attività fisica per una media di 34 minuti in più rispetto all’inizio del percorso terapeutico e il loro peso si è ridotto mediamente di un chilo, con una corrispondente diminuzione dell’indice di massa. Anche il colesterolo si è ridotto e la forza dei pazienti è aumentata, sia nelle braccia che nelle gambe.
“Quest’esperienza va valutata attentamente e va presa come riferimento per sviluppare iniziative similari anche nel nostro territorio proprio per sottolineare il ruolo del farmacista e dare nuove opportunità al sistema sanitario”, conclude il presidente di Federfarma Verona.
 
 

fonte:

Federfarma